domenica 13 maggio 2007

Domande a un esperto: #3

Domanda:

Griffin afferma: “La versione ufficiale è resa implausibile da due problemi principali. Il primo è il semplice fatto che il fuoco non ha mai - prima o dopo l'11 settembre - causato il crollo di grattacieli con un'intelaiatura in acciaio. I difensori della versione ufficiale menzionano raramente, se mai lo fanno, questo semplice fatto…
A prescindere dalla professione di Griffin, sono confutabili queste sue affermazioni, dati alla mano? Il kerosene (carburante degli aerei) è in grado di sviluppare il calore necessario per fondere l’ acciaio? Come si spiegano le famose pozze di acciaio fuso presenti alla base delle torri a distanza di diverse settimane dal loro crollo?

Risposta:

L’affermazione di Griffin, che ricordo essere un personaggio di punta del movimento per la verità sull’11 settembre americano, docente emerito di teologia, è divenuta ormai un luogo comune, ripresa da tutti coloro che vogliono parlare di coinvolgimento dell’amministrazione americana in quello che sarebbe un autoattentato.
Se posso capire chi sostiene che qualche struttura governativa potesse avere avuto delle indicazioni e dei sospetti che qualcosa di grave sarebbe potuto accadere e che non ha potuto (voluto secondo alcuni) intervenire, questa affermazione categorica di Griffin presuppone invece un ruolo attivo di apparati deviati che avrebbero minato i palazzi in tempi non sospetti, per poi farli demolire secondo una regia pianificata.
Come tutte le affermazioni categoriche, questa di Griffin deve essere guardata con sospetto e si potrebbe rispondere con un’altra affermazione che è certamente vera, anzi con due affermazioni certamente vere:
1 – nessun edificio alto come le Torri Gemelle è mai stato demolito in modo controllato;
2 – in nessun edificio demolito in modo controllato sono mai state ritrovate pozze di acciaio fuso.

Queste sono due realtà che da sole, secondo la logica dello stesso Griffin, escludono la possibilità di una demolizione controllata delle Twin Towers: se vale la prima di Griffin, allora valgono anche le altre due…
La realtà dei fatti è che l’attacco alle Twin Towers costituisce un unicum nella storia, sia perché non ci sono precedenti di attentati così devastanti, sia perché le Torri Gemelle erano a loro volta un unicum.
Se non si considera la specifica struttura delle Torri e la dinamica dell’attacco, non si può capire come possa essere avvenuto il loro collasso.
E’ un dato di fatto, acclarato e ripetibile in ogni laboratorio della terra, che l’acciaio perde, come ogni metallo, le proprie caratteristiche meccaniche all’aumentare della temperatura.Ad una temperatura di circa 800°C l’acciaio ha perso dal 70% all’80% delle proprie caratteristiche e ciò significa che se anche una struttura è, per esempio, 5 volte ridondante, a quella temperatura cede perché la resistenza strutturale dell’acciaio è ridotta al 10+20% di quella a temperatura ambiente.Se non è chiara questa realtà fisica, è inutile parlare perché c’è della mala fede.
Posso capire che un teologo non sia molto addentro nelle prove meccaniche, ma ciò non significa che una qualunque sciocchezza debba divenire verità rivelata, anche se proviene da un emerito docente di teologia.
Nello specifico, è patrimonio comune di tutti gli ingegneri strutturisti che il principale nemico delle costruzioni in acciaio è il fuoco, tanto è vero che esistono specifiche norme e raccomandazioni tecniche di protezione termica passiva dell’acciaio.
La protezione termica dell’acciaio è ottenuta sia con materiale spruzzato che con lastre di cartongesso utilizzate per separare l’acciaio dalle possibili fiamme - per informazioni sul sistema di protezione passiva antincendio delle Torri Gemelle, vedere: http://11-settembre.blogspot.com/2007/03/protezione-antincendio-nel-world-trade.html
Tutti questi materiali devono avere caratteristiche di bassa conducibilità termica, leggerezza e facilità di posizionamento, quindi devono essere rigidi ma leggeri, con spessori che garantiscano l’isolamento termico.E’ un fatto che tutti questi materiali siano caratterizzati da pressoché nulle caratteristiche meccaniche di resistenza e resilienza, per cui vengono danneggiati da minimi urti.Per esempio, restando nelle Torri Gemelle, la protezione termica all’interno dei vani degli ascensori era stata rilevata come danneggiata o completamente mancante in parti importanti per gli urti dei cavi degli ascensori (esiste anche documentazione fotografica di quanto affermo).E’ del tutto chiaro, quindi, che sui piani impattati (ma non solo su quelli), buona parte della protezione termica sia stata asportata dalla massa di rottami dell’aereo e dai proiettili secondari (oggetti lanciati dall’impatto e facenti parte della normale struttura delle Torri, ma anche arredamento, pareti divisorie, vetri e tutto ciò che era presente all’interno), oltre che dalla vibrazione della struttura metallica.
Quindi l’acciaio è rimasto senza protezione termica: ciò non significa che tutta la protezione termica sia stata rimossa, ma che certamente laddove sarebbe servita di più (cioè nella zona dell’impatto e dei successivi incendi) non era più disponibile.
Secondo me, questa è una mia teoria, questo fatto ha avuto conseguenze devastanti, perché l’isolamento termico è bidirezionale, cioè impedisce al calore dall’ambiente di riscaldare l’acciaio, ma se l’acciaio è riscaldato, impedisce allo stesso di disperdere il calore nell’ambiente…In pratica, la mia ipotesi è che nella zona impattata l’acciaio era rimasto scoperto e immerso direttamente nelle fiamme del materiale combustibile accumulato presso le colonne perimetrali (effetto bulldozer operato dai rottami dell’aereo), mentre nelle porzioni superiori ed inferiori dell’edificio la protezione termica ha impedito la dissipazione del calore delle colonne d’acciaio, che per conduzione ricevevano calore dalle zone rimaste scoperte.Se a questo aggiungiamo che gli impatti hanno resi inservibili i sistemi di protezione attiva antincendio (irroratori a pioggia), ne consegue che il destino delle Torri era segnato fin dal primo impatto e conseguente incendio diffuso su più piani.
Tornando a Griffin, allora, bisogna dire che finora nessun grattacielo, costruito come le Torri Gemelle, aveva mai subito un attacco come quello dell’11 settembre, per cui non ha veramente alcun senso fare questa affermazione attribuendogli un valore probatorio che non può assolutamente avere.
E’ un puro slogan, senza alcuna attinenza con la realtà dei fatti.

Veniamo ora alle altre domande, che sono di risposta molto più sintetica e veloce:
Kerosene e fusione dell’acciaio:

- il kerosene NON sviluppa temperature che possano portare a fusione l’acciaio, ma personalmente ritengo che non ci sia acciaio fuso nelle Torri Gemelle. E’ però del tutto vero che il kerosene ha attivato gli incendi diffusi su più piani del materiale combustibile ivi presente: enormi quantità di carta, mobili in legno e plastica, rivestimenti decorativi e tappeti, attrezzature d’ufficio, liquidi combustibili e recipienti in pressione.

Pozze di acciaio fuso:

- nonostante quanto affermato ripetutamente, non esiste alcuna documentazione di queste famose pozze di “acciaio” fuso. Finora esistono testimonianze, la maggior parte indirette, che parlano di “metallo” fuso, dove ricordo che per metallo si può intendere piombo, alluminio e altri metalli che fondono a metà o meno della temperatura di fusione dell’acciaio. Certamente l’’alluminio fonde, a seconda della lega, dai 490°C ai 640°C e di alluminio, nelle Torri Gemelle, c’era abbondanza, senza considerare lo stesso alluminio di cui erano fatti gli aeroplani che hanno impattato le Torri.

Personalmente ritengo che le colature di metallo fuso dalla Torre Sud fossero alluminio e per un motivo molto semplice e di solo buonsenso: se fosse stato acciaio fuso, avrebbe in brevissimo tempo portato a fusione l’acciaio della zona da cui colava verso l’esterno, ma ciò è escluso dalle evidenze fotografiche, per cui questo metallo fuso NON aveva la temperatura per fondere l’acciaio, quindi non poteva essere acciaio… mi pare evidente senza dover scomodare astrusi calcoli di fisica tecnica.

In quanto alle pozze di acciaio fuso, è stupefacente che non esista una sola immagine di quanto affermato: non è un fenomeno tanto normale vedere acciaio fuso nel cuore di New York e, nonostante le innumerevoli centinaia di fotografie scattate, non ne è uscita ancora una, alla data in cui scrivo, che mostri queste pozze di acciaio.
E’ possibile questa assoluta mancanza di interesse verso un fenomeno tanto inusuale quanto importante?
Nel tempo poi le pozze sono diventate rivoli e addirittura fiumi che scorrevano come lava nel sottosuolo di Ground Zero… secondo me la fantasia ha galoppato generando una delle tante leggende metropolitane, comunque sono pronto a ricredermi quando dovesse essere resa pubblica una adeguata documentazione, ma per ora sono scettico.
Io ritengo che si tratti di metalli fusi che sono sempre presenti nel caso di incendi sotterranei, tipicamente leghe leggere, tanto è vero che ci sono precise testimonianze di metalli fusi sotto il WTC6, che ricordo non essere crollato, e che ci sono testimonianze di metalli fusi anche in superficie, come per esempio i cerchi in lega delle automobili che si sono incendiate.
In merito alle alte temperature presenti a Ground Zero, queste sono molto ben documentate e pienamente compatibili con gli incendi che, a distanza di mesi, ancora infuriavano nel sottosuolo, alimentati dal flusso di aria proveniente dai tunnel della metropolitana presenti al livello più basso dei piani sotterranei di Ground Zero, ma ricordo che le alte temperature rilevate con sensori all’infrarosso (quelle che di solito vengono utilizzate dai complottasti come prove) sono durate alcuni giorni, perché le stesse rilevazioni termiche sono servite per dirigere l’opera di spegnimento dei pompieri degli strati immediatamente prossimi alla superficie, mentre gli incendi durati mesi erano confinati nelle zone più irraggiungibili e non tracciabili con tecniche di telerilevamento termico.
Per concludere, segnalo nuovamente che le demolizioni controllate non producono mai acciaio fuso nelle macerie, per cui anche questo argomentazione andrebbe attentamente valutata ai fini delle affermazioni di Griffin.

2 commenti:

bifidus ha detto...

Fortuna vuole che la domanda fosse così formulata: "A prescindere dalla occupazione di Griffin..."! :) Eppure ho più volte avuto conferma del suo essere teologo che, per ovvie ragioni, non gode di gran credibilità negli ambienti scientifici.
Nonostante ciò, pur evitando umilmente anche solo di tentare di disquisire sull' unicità costruttiva delle torri gemelle, mi viene da pensare che un "grattacielo in acciaio" sempre tale rimane, qualunque sia la sua struttura. E se anche fosse un gelataio a dirmi che di precedenti non c' è ombra (cosa che tra l' altro confermi percorrendo tutt' altre vie), sono tentato di prendere per buona l' affermazione: "il fuoco non ha mai - prima o dopo l'11 settembre - causato il crollo di grattacieli con un'intelaiatura in acciaio". In questo senso penso che una confutazione basata su "le Torri Gemelle erano a loro volta un unicum" lasci come minimo qualche strascico di dubbio. Ma ti prego di non imputare ciò a mia mala fede.

....." – in nessun edificio demolito in modo controllato sono mai state ritrovate pozze di acciaio fuso."

D'accordo: le torri non sono state demolite. Dunque abbiamo già esempi di edifici "non demoliti" che, a distanza di settimane, abbiano presentato pozze di metallo fuso? La domanda mi pare che resti, seppure in altri termini, pur avendo con la risposta escluso la demolizione controllata (e, in seguito, specificato che nulla provi che si tratti di "acciaio".)

....."è patrimonio comune di tutti gli ingegneri strutturisti che il principale nemico delle costruzioni in acciaio è il fuoco"

Proprio per questo motivo quando sento dire dai "debunker" che si era pensato di costruire una struttra in acciaio che resistesse a diversi impatti di aerei, mi pare poco razionale l' affermazione (spesso immediatamente successiva) che ci si è scordati del pericolo conseguente al facilmente prevedibile incendio. (Se necessita, provvedo a supportare questo con esempi di altre passate discussioni.) Dobbiamo dedurre che chi ha progettato l' edificio afferma delle cose ..."tanto per"...?

....."Io ritengo che si tratti di metalli fusi che sono sempre presenti nel caso di incendi sotterranei"

"Metallo" fuso e non acciaio allora. Ma quale è la causa dell' incendio nei sotteranei nel caso delle TT? L' aereo ha colpito le torri a centinaia di metri di altezza...!
Ti prego di voler pazientare e rispondere (anche brevemente) a questa domanda, anche se con questa si potrebbe essere già nell' ambito della DOMANDA #4 che mi appresto a pubblicare.
Saluti.

Henry62 ha detto...

Caro Bifidus,
l'affermazione di Griffin é errata se posta nei confronti delle Twin Towers, per il semplice motivo che le Twin Towers NON sono crollate SOLO per l'incendio.

L'occupazione di Griffin é essere leader del movimento complottista, ed io non ho valutato questo aspetto nella mia risposta.

Il suo essere stato docente di teologia non é indifferente per valutare l'autorevolezza di chi pone la domanda e non credo si possa prescindere da questo se viene solitamente elencato il titolo accademico e non si specifica la materia in cui la personalità aveva la docenza.

Le pozze di metallo fuso sono sempre presenti negli incendi, laddove le temperature comportino la fusione del metallo e ci siano metalli che possono fondere alla temperatura raggiunta: fanno parte della comune pratica degli accertamenti peritali per incendi civili ed industriali. In particolare, devi far riferimento a incvendi in tunnel, per esempio, o in miniere, e trovi tutte le verifiche che vuoi.
Fai una ricerca sull'incendio del tunnel del Monte Bianco e vedrai.

In merito al discorso che le Torri erano costruite per rsistere all'impatto di aerei, esistono delle interviste e lo ripetono soprattutto i complottisti, pià che i debunker, comunque NOn esiste un solo documento ufficiale firmato dal direttore dei lavori in cui si affermi questo: di fatto, non esiste altro che un pro-memoria NON firmato di 8 pagine, che non ha alcun valore, non essendo parte del progetto.

Comunque sia, nella stessa intervista Robertson, il responsabile del LERA, dice anche che non aveva previsto gli incendi: se lo dice lui, c'é da crdergli e non é un'invenzione dei debunker.

In merito all'incendio bisogna distinguere fra prima e dopo il crollo.
Dopo il crollo é evidente che é l'edificio stesso che, crollando, innesca gli incendi nei piani sotterranei colpiti dalle macerie e dal materiale crollato che sta bruciando.
Prima del crollo, invece, le testimonianze ci dicono che il carburante avio é penetrato nei vani verticali dell'edificio e si é propagato fino ai livelli sotterranei per il tramite di vani degli ascensori (testimonianza Rodriguez e altri, filmato fratelli Naudet).


Ciao