martedì 22 maggio 2007

La Carta dei Doveri

Nel corso di alcune recenti discussioni mi sono posto qualche domanda sul giornalismo e su qualche aspetto riguardante l' informazione in generale. Per tentare una risposta ai quesiti, penso che il punto di partenza d' obbligo sia una attenta lettura della Carta dei doveri del giornalista. Tenendo infatti questa ben presente, il lettore potrà ancora più facilmente farsi una opinione propria sulla correttezza deontologica di qualunque testata giornalistica gli capiti tra le mani o la credibilità di qualsiasi altra forma di comunicazione che aspiri ad essere fonte di Informazione.

Pur dando per scontata la vitale importanza di ogni singola parola contenuta nel documento, vorrei però sottolinearne qui alcuni passi in particolare, che al momento ritengo essere di maggior interesse:

Premessa
… Il rapporto di fiducia tra gli organi d'informazione e i cittadini è la base del lavoro di ogni giornalista. Per promuovere e rendere più saldo tale rapporto i giornalisti italiani sottoscrivono la seguente Carta dei doveri.
Principi
Il giornalista deve rispettare, coltivare e difendere il diritto all'informazione di tutti i cittadini; per questo ricerca e diffonde ogni notizia o informazione che ritenga di pubblico interesse, nel rispetto della verità e con la maggiore accuratezza possibile.
La responsabilità del giornalista verso i cittadini prevale sempre nei confronti di qualsiasi altra.
Il giornalista corregge tempestivamente e accuratamente i suoi errori o le inesattezze, in conformità con il dovere di rettifica nei modi stabiliti dalla legge, e favorisce la possibilità di replica
Il giornalista rispetta sempre e comunque il diritto alla presunzione d'innocenza.
Il giornalista non deve omettere fatti o dettagli essenziali alla completa ricostruzione dell'avvenimento. I titoli, i sommari, le fotografie e le didascalie non devono travisare, né forzare il contenuto degli articoli o delle notizie
Non deve intervenire sulla realtà per creare immagini artificiose.
Doveri
Responsabilità del giornalista:
Il giornalista è responsabile del proprio lavoro verso i cittadini e deve favorire il loro dialogo con gli organi d'informazione. E si impegna a creare strumenti idonei (garanti dei lettori, pagine per i lettori, spazi per repliche, ecc.) e dando la massima diffusione alla loro attività.
Rettifica e replica
Il giornalista rispetta il diritto inviolabile del cittadino alla rettifica delle notizie inesatte o ritenute ingiustamente lesive.
Rettifica quindi con tempestività e appropriato rilievo, anche in assenza di specifica richiesta, le informazioni che dopo la loro diffusione si siano rivelate inesatte o errate, soprattutto quando l'errore possa ledere o danneggiare singole persone, enti, categorie, associazioni o comunità.
Il giornalista non deve dare notizia di accuse che possano danneggiare la reputazione e la dignità di una persona senza garantire opportunità di replica all'accusato. Nel caso in cui ciò sia impossibile (perché il diretto interessato risulta irreperibile o non intende replicare), ne informa il pubblico. In ogni caso prima di pubblicare la notizia di un avviso di garanzia deve attivarsi per controllare se sia a conoscenza dell'interessato.
Presunzione d'innocenza
In tutti i casi di indagini o processi, il giornalista deve sempre ricordare che ogni persona accusata di un reato è innocente fino alla condanna definitiva e non deve costruire le notizie in modo da presentare come colpevoli le persone che non siano state giudicate tali in un processo.
Il giornalista non deve pubblicare immagini che presentino intenzionalmente o artificiosamente come colpevoli persone che non siano state giudicate tali in un processo.
In caso di assoluzione o proscioglimento di un imputato o di un inquisito, il giornalista deve sempre dare un appropriato rilievo giornalistico alla notizia, anche facendo riferimento alle notizie ed agli articoli pubblicati precedentemente.
Le fonti
Il giornalista deve sempre verificare le informazioni ottenute dalle sue fonti, per accertarne l'attendibilità e per controllare l'origine di quanto viene diffuso all'opinione pubblica, salvaguardando sempre la verità sostanziale dei fatti.
Informazione e pubblicità
I cittadini hanno il diritto di ricevere un'informazione corretta, sempre distinta dal messaggio pubblicitario e non lesiva degli interessi dei singoli.
I messaggi pubblicitari devono essere sempre e comunque distinguibili dai testi giornalistici attraverso chiare indicazioni.
Il giornalista è tenuto all'osservanza dei principi fissati dal Protocollo d'intesa sulla trasparenza dell'informazione e dal Contratto nazionale di lavoro giornalistico; deve sempre rendere riconoscibile l'informazione pubblicitaria e deve comunque porre il pubblico in grado di riconoscere il lavoro giornalistico dal messaggio promozionale."

I principi affermati dalla "Carta dei doveri del giornalista" sono apparentemente di facile ed immediata comprensione. Eppure nella pratica, ogni singolo giorno abbiamo molteplici esempi in cui, professionisti di qualunque livello, contravvengono in maniera più o meno palese a queste "linee guida". Facile quindi figurarsi cosa succeda quando si è di fronte a una informazione per nulla "professionale", fatta da persone non iscritte all' albo dei giornalisti e che perciò non hanno sottoscritto alcuna "Carta"!

Di questo articolo trovato in rete (che tocca diversi temi cari anche a Luogocomune), sottolineo un passo che ritengo pertinente al tema, nonostante ad una prima occhiata potrebbe sembrare il contrario:

"È del resto noto che nell'arena dell'informazione esistono media forti e deboli e fonti forti e deboli. Una fonte debole troverà spazio facilmente su un media altrettanto debole (ammettiamo: un homeless su "Terre di mezzo") ma se lo trova su una fonte forte rischia di esserne strumentalizzato ai fini della spettacolarizzazione e triturato."

La considerazione che vorrei fare è la seguente: posto che la "fonte debole" sia cosciente del pericolo della "spettacolarizzazione", qual' è il linguaggio che molto probabilmente questa si ritroverà ad adottare nella fortunata circostanza in cui venisse interpellata dal "media forte" ?

La forma scelta sarà influenzata dagli obiettivi che la nostra "fonte debole" si sarà posta nel momento in cui si è inserito nella giungla della "Informazione". Per cui, se avrà deciso di "puntare in alto", cercando di guadagnarsi una credibilità e, in seguito, una visibilità ad ampio raggio con l'intento di ottenere un riscontro effettivo conseguente alla espressione delle proprie idee, molto probabilmente opterà per un linguaggio che sia il più "simil-professionale" possibile. Cercherà di presentare i "fatti" nella loro obiettiva completezza, lasciando che la parte soggettiva dell' informazione arrivi a chi ne fruisce in modo "indiretto". E più la platea alla quale si rivolgerà sarà vasta, più il linguaggio dovrà tendere almeno ad una convincente parvenza di oggettività, pena perdita in breve tempo dell' interesse di gran parte del pubblico stesso, penalizzato anche dall' essere partito con l' handicap di essere la parte debole.

Ragion per cui, l' homeless dell' articolo citato dovrà presentarsi all' appuntamento con il grande pubblico non solo estremamente preparato ed inattaccabile su tutti i fronti, ma avendo avuto premura di non scontrarsi in precedenza con l' homeless della panchina affianco e anzi, nella migliore delle ipotesi, avendo preventivamente costituito una solidissima "associazione degli homeless", sul cui sostegno potrà sempre contare in nome della causa comune.
A mio modesto parere però, malgrado la possibile abilità dimostrata nell' adottare tutti gli accorgimenti possibili anche nel linguaggio del media scelto per veicolare il proprio messaggio, la "fonte debole" è comunque destinata a soccombere . Finisce per essere sepolta dalla valanga delle "fonti forti" che sono più avvezzi e smaliziati nello sfruttare le piene potenzialità del "media forte", nonché favoriti da un accesso più agevole a questo. E c' è anche da tenere presente che purtroppo la "guerra tra poveri" è evento piuttosto frequente, per cui nonostante l' alleanza temporanea, il nostro homeless si ritroverà solitario a ritrovare il suo spazio sulle "Terre di mezzo", dove non avrà alcuna difficoltà a sfondare le porte già aperte, magari rinvigorito e rincuorato anche dal quarto d' ora di celebrità goduta.

La fonte debole non ha quindi "speranze"? Certo che sì: se virtuosamente si ispirerà alle linee guida della "Carta dei doveri", persone di buona fede e volontà vi attingeranno sempre, ma non riuscirà comunque mai ad estendere le proprie idee al grande pubblico. A meno che non riesca ad inserire il proprio discorso in "giochi di potere", a cui prenderà parte almeno fino al raggiungimento del proprio obbiettivo, con buona pace di sostanziosa fetta della "Carta dei doveri del giornalista".

Ad ogni modo, non vi è obbligo del "giornalista fatto in casa" e quindi non iscritto all' albo di adeguarsi ai principi della Carta. Semplicemente dovrà tenere conto del fatto che la giungla dell' Informazione, tra i tanti elementi che vi incidono, ha anche una sua "selezione naturale". E l' homeless di cui sopra, soprattutto se privo di appoggi esterni, ha una capacità di influenzare l' opinione pubblica (e quindi di sopravvivenza) che è direttamente proporzionale al suo aderire alla "Carta dei doveri del giornalista" e, di conseguenza, inversamente proporzionale all' attaccamento dimostrato alla propria panchina. Non penso dunque che sia di alcuna utilità l' imposizione di un codice deontologico nel loro caso.

Ma come già detto, anche i media danno quotidiana prova di ignorare quanto enunciato nella "Carta". In special modo quelli dichiaratamente schierati ed è il motivo per cui hanno un seguito di pubblico circoscritto il più delle volte al partito cui fanno capo. (E sopravvivono infatti, almeno in Italia, solo grazie ai finanziamenti pubblici…a proposito di "giochi di potere"!)

Buon proseguimento di Informazione a tutte le persone di buona volontà e a quelle che già per natura hanno un occhio sempre vigile !


7 commenti:

Anonimo ha detto...

Caro amico, il mondo dell'informazione sta diventando una "giungla" e tu sai bene che nella giungla vige la legge della forza. Il piu' forte vince, il piu' debole perisce.
Dici bene quando affermi che la carta stampata ha poco seguito (solo gli afecionado), e credo che Internet sia la svolta.
Ossia , è la svolta in tutti i sensi. Libertà di espressione e opinione, senza nessun vincolo o freno. Ognuno di noi puo' aprire un blog e dire quello che gli pare.
Ognuno di noi puo' aprire un sito ed "inventarsi" giornalista. E qua magari bisogna fermarsi a riflettere.
Un giornalista iscitto all'ordine dei giornalisti puo' anche essere un porco , venduto, servo del potere..e trovami tu altri epiteti che ce li aggiungo.
Ma un giornalista estemporaneo, quello che si apre un sito e ci scive quello che gli garba, che non è iscritto nemmeno all'ACI , dimmi tu...quali regole morali se non esclusivamente le sue puo' osservare ?
Poi ancora una domanda ( e questa è volutamente impertinente)
Se io apro un sito, ci spendo denaro e tempo, devo avere un motivo , giusto? (senno' sarei pazzo). Il motivo puo' essere la ricerca su una verita' non resa nota dalla stampa ufficiale.
Nobile motivo, quindi. Ma veniamo ai fatti, quelli piu' materiali.
Posso rimanere nel mio sito a sbandierare la mia verita'...e sarei degno di encomio...oppure cercherei di intrufolarmi nei media ufficiali (quelli da me ritenuti falsi e servi del potere) per avvalorare la mia tesi...anche questo , se fatto con animo nobile, è degno di encomio.... e allora dove sta la magagna ?

Io la trovo nel non sapere accettare le critiche e i dubbi, nel rifiutare ogni tipo di confronto che non sia l'osannazione di quanto è stato "pronunziato" quasi come fosse il verbo.
Credo che l'informazione ufficiale abbia la negatività di dettare al pubblico opinioni manovrate e manipolate.
Ora credo che anche la libera informazione di Internet agisca nello stesso modo.
manovra e manipola l'informazione : lo scopo ? Mah....forse avre lo stesso successo mediatico ed economico dei media ufficiali...perche' della Verita', quella con la V maiuscola, frega niente a nessuno...ossia frega ai deficenti che comprano i giornali o si iscrivono ai siti di controinformazione, credendo di trovarci un'altra verita'...invece si trovano "sempre quella" solo che sono storditi ed iptonizzati e non se ne accorgono.

Complimenti Bifidus per quello che stai facendo...credo che tu sia davvero "l'altra informazione "

Nerone

giuy ha detto...

Secondo me, manca proprio l'interesse generale al rispetto della "Carta dei doveri" da parte di buona parte di coloro che oggi fanno informazione, ma non solo. Eppure mi sembrano delle regole minime per chi voglia assumersi questo onere, professionisti o meno.
I maggiori colpevoli, per me, rimangono i lettori che non pretendono una informazione corretta, anche se vedo con piacere che non solo la sola ad auspicare un cambiamento di rotta :)

Non mi fa rotolare dal ridere(sai a chi mi riferisco) che ci sia una Carta dei doveri e che non venga rispettata.Mi hanno sempre detto che prima si stabiliscono le regole, poi però bisogna attuarle.
Se non ci sono degli obblighi o doveri di che invochiamo il rispetto? E se alle regole non segue un modo per farle rispettare, siamo solo un minuscolo passo avanti che nemmeno si percepisce. In prima fila a pretendere un certo tipo di informazione dovrebbe essere il lettore nel suo personale interesse quale destinatario di un servizio a lui rivolto.

Anonimo ha detto...

Giuy, credo tu abbia ragione. Sono i lettori che fanno la differenza, ovvero siamo noi....cioe' noi..quelli che ieri "credevano " ai giornali e ai tiggi'....
Oggi ancora alcuni di noi credono ai giornali e ai tiggi'...altri di noi invece credono ad Internet.....Cosa c'e' di diverso? Credo nulla di nulla...se NOI non ci poniamo davanti all'informazione con spirito critico e p a r t e c i p a t i v o....se ci "beviamo" qualsiasi cosa arrivi da bere....cosa importa se la fontana da dove beviamo si chiama tiggi' o si chiama Internet?...Essi' ...non è il mezzo che fa la differenza, siamo noi...e vallo a dire a chi crede che Internet sia the dark side of the moon....ossia quello che ci viene celato volontariamente...

bifidus ha detto...

Ciao Nerone,
Faccio mia ognuna delle tue considerazioni :)!
....."trovami tu altri epiteti che ce li aggiungo"
Vediamo... egocentrico l' hai già aggiunto? Aggiungi, aggiungi... ma anche ignorante, arrogante, stupido, ipocrita! Ah ...subdolo non può mancare... per domani te ne sforno qualcun altro adatto :D

....."credo che tu sia davvero "l'altra informazione ""
MA come?! Prima avevi detto anche: "Il piu' forte vince, il piu' debole perisce." Siccome l' "altra informazione" è senza dubbio "debole", forse farò bene a fare testamento :D!

Ciao Giuy!
Ormai di casa qui? :) Benvenuta!
....."I maggiori colpevoli, per me, rimangono i lettori che non pretendono una informazione corretta"
C' è qualcosa che non va oggi: sono d' accordo con troppe persone! :)
....."Non mi fa rotolare dal ridere(sai a chi mi riferisco) che ci sia una Carta dei doveri"
Che ci vuoi fare! Gli idioti trovano sempre un motivo per ragliare tra una risata e l' altra! :D
....."Mi hanno sempre detto che prima si stabiliscono le regole, poi però bisogna attuarle."
E qui siamo a un passo dal thread "Il rifiuto dell' autorità"! A proposito: sarei curioso di quello che avrebbe da dire in proposito prealbe :)
Ciao!

Anonimo ha detto...

A proposito: sarei curioso di quello che avrebbe da dire in proposito prealbe :)

.....anche io !!!

E' quasi preoccupante accorgersi che in un mondo dove l'informazione è il mezzo assoluto per creare opinione, consensi, validità della realtà, sempre piu' c'è chi impara a scrivere e sempre meno chi riesce a leggere.

Quasi sia piu' importante il saper scrivere dal saper leggere ?

ciao
Nerone

giuy ha detto...

Siamo tutti curiosi alllora :) Bel titolo per il thread!
Beato te che hai voglia di star sempre lì a rompere le scatole ;)

Ciao Giuy!
Ormai di casa qui? :) Benvenuta!

E non far finta di non sapere che mi hai fatto una testa così (..............) con sta storia e che non mi costringi a passare di qua per non sentirmi raccontare tutte le novità a voce :D

Un saluto anche a Nerone :) E' terribile essere tutti d'accordo! ;)

Anonimo ha detto...

Non riesco a capire :
hai messo in piedi un 3D (su LC) che parla della Carta dei Doveri del giornalista, e quasi ti si scagliano addosso come tu avessi difeso implicitamente la categoria.
Solo una mente prevenuta potrebbe leggere in cio' che hai scritto una difesa del giornalista...anzi..io vi leggo...dovrebbe essere cosi', invece è cosà.
Dovrebbero essere tutti dalla tua parte, visto che spesso su Lc è stato affrontato il problema dei media e del loro servilismo al potere che puo' essere benissimo essere definito...fregarsene della Carta.
Forse hanno inconsciamente letto in cio' ce hai scritto, una critica a Mazzucco....
dipende (aggiungo io) ...cioe' dipende da cosa fa Mazzucco in un suo sito e come ospite di TV definite da LC assolutamente al servizio del potere.
Tu non hai colpe se citi la Carta dei Doveri e se chi legge cerca di demolirti...sai che succede? Succede che costoro non solo giustificano la menzogna ma la difendono.
Certo..è una questione di "parte"...ma non è per ogni giornalista cosi' ? Ogni giornalista è difeso dal "suo" pubblico, anche se da parte di "altro" pubblico riceve critiche acerrime....quindi perche' meravigliarsi se su LC ad un tuo 3D invece di dirti "hai ragione" cercano di smontarti?
Fanno esattamente quello che accade ogni giorno per i media ufficiali e per la carta stampata.
A meno che non vogliano con cio' dire che Mazzucco non fa informazione , ma scrive solo sue opinioni, come si farebbe su un blog , che non è altro che un diario in rete dove lasciare "in vista" i propri appunti.

ciao Nerone