Maurizio Blondet è senza ombra di dubbio un uomo d' un pezzo. E con ciò intendo soprattutto che è MASCHIO, virilissimo, non solo nel tratto della penna, ma anche nelle sembianze e nella gestualità. (Il fatto che accavalli facilmente le gambe non significa nulla: lo fa anche Mughini.) E' un uomo d' altri tempi, si potrebbe dire.
Nel suo pezzo di oggi si cimenta in una nobile e dotta esamina di una patologia di cui trovate accurata descrizione solo nelle migliori riviste mediche: l' omosessualità.
Ovviamente Blondet è sano. E quando dico sano, escludo anche la più remota possibilità che egli sia, anche a sua insaputa, "portatore sano" di questa malattia, questo terribile morbo corruttore di gioventù sin dai tempi di Socrate. Non meraviglia perciò vedere quanto sia netto il modo con cui prende le distanze da ogni sintomo a questa riconducibile. Ma siccome è sì un signore d' altri tempi, ma anche fulgido esempio di attuali virtù, lo fa con grazia quasi poetica. Tanto che più volte, nel riferirsi a Proust, ricorre a un linguaggio molto "politically correct", definendolo "gay".
Mi viene in mente un brillante scambio di battute dell' ultimo film di Ozpetek, "Saturno contro":
- Lei è gay?
- No, sono frocio.
- Credevo fosse la stessa cosa.
- Sì, ma io sono all' antica.
Sappiamo che ai tempi di Proust l' outing non andava di moda come oggi, per cui la confessione della sua corruzione è tutta nella sua produzione letteraria. Mi domando quale sarebbe invece la sua posizione in merito se vivesse il nostro tempo: si direbbe orgogliosamente frocio? Oppure, nobile d' antiche memorie, tacerebbe sulle proprie pulsioni più intime e, dopo aver puntato indice e riflettori sulle pene quotidiane altrui, si morderebbe la lingua tentando di star al passo coi tempi, e con sana ipocrisia si riferirebbe a questi malati con il termine "gay"?
Comunque sia, oggi non c' è più ragione di celare l' omosessualità. L' essere frocio non desta particolare scandalo. A patto che non si riveli di esserlo involontariamente, come è capitato al senatore americano Larry Craig. L' opinion leader per eccellenza Mazzucco ce ne aveva già raccontato le peripezie a tempo debito (con tanta dovizia di particolari da chiedersi: come diavolo fa quest'uomo ad essere così informato sui segnali che si scambiano gli omosessuali nei bagni pubblici?), e Blondet fa riferimento a questo fatto di cronaca nella chiusura del suo pezzo, quando accenna all' "apostolo dei valori famigliari colto con la braghe calate in un cesso". (Poesia! Pura poesia, i cui versi sono gocce di marmo.)
Forse è utile riportare qui che Craig, stando all' articolo di Mazzucco, è un "attivista antigay di peso notevole" ed appartiene alla destra cristiana conservatrice. Non vorrei infatti che qualcuno fraintendesse quanto scritto fino ad ora: le similitudini con Blondet si esauriscono qui, perché le bretelle dello zio Maurizio, a quanto pare, sono ben salde sull' orlo dei pantaloni.
33 commenti:
Ecco! Mò stai a vedere che Bifidus é anche frocio... :D
Anonimo:
Mi spiace deluderti, ma non lo sono. Tieni a bada le tue fantasie :)
ciao
Si, si...
Dite tutti così, ma poi...
Ehm... non è che se uno nega, lo è per forza. Non funziona esattamente così. Rileggi il post con attenzione :)
Come no!
Intanto guardi i film di Ozpetek...
E' nato un amore!
Tu chi saresti?
Un altro di quella razza?
Io?
Donna con spiccata propensione verso l'Uomo
Certo, certo...
Ora mi dirai...si ..si...dicono tutti cosi'...
Esatto!
Immagino che andrai pure al bagno in aeroporto...
Se mi scappa......
ma che c'è all'aeroporto? :-)
Gli aerei?...
qui urge il prof. Meluzzi! O_o
Ma va! Sei sicuro?
Io proporrei un prof. Andreoli
Ma siete FUORI?
Fuori piove (da me)
Per questo provi ad adescare in rete?
Perspicace!
Meglio del divino Otelma
Un'altro della vostra risma ad occhio e croce.
Anche a punto croce
Vabbè Bifidus, tu hi scritto un bel pezzo...ma su cio' che scrive Blondet, non pensi anche tu che nasca spontanea la voglia di prenderlo per il c... ops....!!!!
:-)
C'é poco da scherzare...
Infatti con il "poco" non si scherza...meglio il "molto"....ne?
Ecco un'altra prova "incontrovertibile": chi guarda i film di Ozpetek è gay :)
Chiaramente!
E buonanotte a sti frocioni, belli grossi e capoccioni...
Voglio innanzitutto ringraziare tutti per gli interventi concisi, ma significativi. (Anche se stasera i 4 gatti hanno miagolato come fossero una dozzina!)
Anonimo:
Io non guardo, non leggo e non ascolto nulla. Lavoro di copia/incolla.
Chiaramente:
Non ti preoccupare: questi murales sono quasi in sintonia con lo spirito del post. E poi sono così... così surreali! Trascendenti!
Nel complesso è Arte, e della più sublime!
Giuy:
Acuta osservazione!
Saluti a tutti: etero compresi :)
Ciao, non ho capito bene il riferimento a Proust, che, benché omosessuale, non solo non faceva outing ma nei suoi scritti condannava abbastanza severamente la condotta della società "corrotta" parigina. Direi che Proust era un omosessuale che condannava la "casta" degli omosessuali della sua società...
enrigoletto
O meglio, non capisco tutto l'articolo, riferito ad un omosessuale individualista, e comunque quasi completamente casto come Proust. Pare, secondo Blondet, che la malattia di qualunque omosessuale sia quella di farsi chiunque sia a tiro, e invece è una malattia, se tale si può definire, di buona metà dell'umanità...
Enrigoletto, è un piacere riaverti qui! :)
Aggiungo qualche pensiero (in)utile al post: Blondet ci presenta un Moravia severo giudice della condotta di Pasolini, che era talmente gay, "che non poteva essere trattenuto ad andare, la notte, a cercare un amore losco, come un gatto in calore".
Vorrei ricordare, per completezza di informazione, che Moravia era presente al funerale di Pasolini. E nel suo discorso, tra le altre cose, ha detto anche cose come: "Abbiamo perduto un poeta. E di poeti ne nascono 3 o 4 in un secolo! Il poeta dovrebbe essere sacro."(video: http://www.youtube.com/watch?v=1dN3f7CC4lc)
Siccome essere malati (di omosessualità, in questo caso) solitamente non è una colpa, è probabile che Moravia, in fondo, avesse gran stima per Pasolini. (Ho letto persino che fossero amici! Ma ora ne dubito, perchè Blondet mi dice che i gay ignorano l' amicizia.)
Come ho già detto nel post, anche Maurizio Blondet è un poeta. Ora aggiungo che perciò è "sacro". (E inviolabile.) Quindi, anche se l' essere gay fosse una colpa ed egli se ne fosse macchiato, non avrebbe nulla da temere: noi tutti lo perdoneremmo certamente.
" Maurizio Blondet è un poeta"
"I poeti,che brutte creature. Ogni volta che parlano è una beffa..."
Kirbmarc
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