venerdì 18 maggio 2007

Domande a un esperto: #8-11

Domanda #8:

Come si spiega il danno risibile sulla facciata stessa, documentato dalle foto prima del suo crollo?

Risposta:

Non definirei risibile il danno in facciata al Pentagono. Questa affermazione è alla base degli errori che filmati e pubblicazioni complottiste continuano a diffondere. L’errore è dato principalmente dal fatto che nelle primissime immagini disponibili, buona parte del piano terra del Pentagono nella zona impattata non era visibile perché coperta dal getto degli idranti dei pompieri.Se si analizza la reportistica Asce già menzionata, è del tutto evidente che il buco piccolo in facciata al Pentagono è una leggenda metropolitana, che viene ribadita semplicemente perchè non si pone l’adeguata attenzione alle fonti documentali.Conoscendo la misura dell’ampiezza di una finestra del Pentagono (1,52 metri), chiunque può fare le misure in scala per valutare l’entità dei danni in facciata al Pentagono prima del crollo della facciata.Sottolineo inoltre che il crollo della facciata, avvenuto una ventina di minuti circa dopo l’impatto, era già preannunciato da un cedimento verticale della facciata stessa, evidente se si osserva la linea del profilo superiore della facciata prima del crollo; in coincidenza con la linea di giunzione dell’edificio, la facciata è abbondantemente "scesa" di livello


Domanda #9:

Come è stato possibile risalire al dna di tutte le vittime?

Risposta:

Su questo argomento non ti posso rispondere, perché esula completamente dalle mie specifiche competenze.Dovresti interpellare uno specialista di quel tipo di esami


Domanda #10:

Come si spiega il fatto che delle tante telecamere dislocate attorno al Pentagono, a distanza di quasi 6 anni non sia stato rilasciato un solo video in cui l’aereo sia chiaramente e incontestabilmente visibile?

Risposta:


Il problema vero è, credo, prima di tutto sapere se può fisicamente esistere un filmato in cui si veda "chiaramente ed incontestabilmente", come tu chiedi, non solo un aeroplano, ma direi proprio il volo AA77, perché anche se si vedesse un aereo simile per modello, si potrebbe sempre obiettare che potrebbe essere un aereo identico ma radiocomandato.Dato che l’identificazione sarebbe possibile tramite il tail-number e/o le altre caratteristiche esterne di un qualche rilievo, dubito che possa fisicamente esistere una prova di questo genere, e se anche uscisse un filmato con ben chiaro il tail-number, sono certo che qualcuno direbbe che è impossibile che un aeroplano che viaggia a 850 Km/h possa essere ripreso in quel modo e che quindi il filmato è falso. Credo non ci sia alternativa: se il filmato non esce, è la prova, secondo i complottisti, che nessun aereo è impattato; se dovesse uscire ma non essere identificabile, sarebbe per qualcuno la prova dell’uso di un aereo radiocomandato; se uscisse e fosse anche identificabile, sarebbe la prova di una manipolazione.Io resto scettico sulle possibilità che qualcuno possa cambiare idea semplicemente per l’esistenza di un filmato: l’atmosfera è ormai irreversibilmente avvelenata dalle ipotesi di complotto e dai sospetti serpeggianti.In merito all’esistenza di un qualunque filmato che mostri qualcosa in merito all’impatto e all’aeroplano, io penso che possa anche esistere ed essere forse un giorno rilasciato, ma personalmente non cambierebbe il mio modo di vedere la questione, così come non l’hanno cambiato i due filmati ad oggi rilasciati.

Domanda #11:

Il "rapporto Murru" come si inserisce in questo contesto?

Risposta:

Non esiste alcun "rapporto Murru", nel senso proprio del termine che viene attribuito comunemente nel mondo della comunicazione, inteso cioè come un dossier di PROVE che documentano eventi criminosi, tanto è vero che lo stesso ambiente "complottista" si è diviso sulla validità dell’analisi.
Murru ha effettuato un’analisi singola ed incrociata dei due filmati rilasciati in seguito a richiesta Foia, dopo la conclusione del processo Moussaoui, relativi alle riprese delle telecamere di sorveglianza del Pentagono, giungendo alla conclusione che questi filmati presentino delle alterazioni.
Questa analisi, a volte anche molto complessa - ricordo che la complessità di un’analisi, in genere, si accompagna da una scarsa intelleggibilità per i non addetti ai lavori - è stata sviluppata partendo da alcune ipotesi di base date per acquisite, e si è articolata per passi successivi fino a giungere a comprendere anche una valutazione di modelli grafici tridimensionali con telecamere virtuali.Si tratta certamente di un buon esempio di come si dovrebbe procedere, ma è secondo me viziata alla base da una considerazione piuttosto banale ma fondamentale.Come ho a suo tempo accennato in questo articolo, il problema che si pone quando si analizza con gli occhi di un consulente tecnico la composizione di un elemento multimediale, come può esserlo un’immagine, una registrazione audio e, in misura ancora maggiore un filmato, è che la modalità di codifica dell’informazione impatta in maniera anche importante sulla qualità e sulla quantità di informazioni dell’elemento analizzato.
Nell’analisi tecnica non viene focalizzato il contenuto delle immagini, quanto la codifica di questo contenuto che ne consente la diffusione.
Oggetto dell’analisi tecnica è, in pratica, la rappresentazione dell’informazione, non l’informazione.Anche la semplice scelta di un formato piuttosto che di un altro, per i motivi più che validi che sono, per esempio, il consentirne la diffusione tramite supporto digitale ottico o magnetico, determina scelte tecniche anche inconsapevoli che possono inficiare fin da subito un’analisi come quella condotta da Murru.
Voglio essere molto chiaro su questo punto: io non sto dicendo che l’analisi di Murru non sia valida da un punto di vista metodologico, anche se andrebbe verificata e non mi risulta che abbia mai rilasciato i suoi modelli per una verifica indipendente, quanto piuttosto che è impossibile sapere se questa sia o non sia valida in assoluto, perché è stata fatta su una copia dei filmati che è stata codificata esplicitamente per la diffusione e non si sa quanto questa sia diversa, in termini di supporto e codifica, dall’originale.
Per esempio, il filmato originale potrebbe essere stato registrato in analogico su videocassetta a nastro, mentre i filmati distribuiti sono in formato digitale compresso con algoritmi lossy, cioè con procedimenti che, per comprimere le dimensioni, sacrificano alcune delle componenti informative delle singole immagini che, se poco recepibili a livello visivo, potrebbero essere determinanti in analisi come quelle di Murru.
E’ la prima volta che parlo pubblicamente di questa analisi e non vorrei essere frainteso: per me l’analisi si sviluppa con coerenza metodologica, anche se deve ancora essere verificata nella sua componente matematico-trigonometrica, ma certamente è applicata sull’oggetto sbagliato e le conclusioni cui giunge erano già intrinsecamente parte delle ipotesi: i filmati non sono originali, ma questo lo si sapeva fin da subito, visto che i filmati analizzati sono copie digitali di cui non si conosce il livello si uguaglianza agli originali da cui derivano.
Per questo motivo non ritengo si possa parlare di rapporto Murru.Io ritengo che l’analisi fatta sia una bella esercitazione accademica, ma che, prescindendo dai facili trionfalismi riassunti nello slogan "debunkate questo" di mazzucchiana memoria, non può raggiungere alcuna conclusione probante: francamente mi stupisce molto che l’autore, così professionalmente preparato, non abbia colto questa lacuna di base, che è invece evidente a chi ha pratica forense.

4 commenti:

bifidus ha detto...

Ciao Enrico!

Risposta 10:
....."Io resto scettico sulle possibilità che qualcuno possa cambiare idea semplicemente per l’esistenza di un filmato: l’atmosfera è ormai irreversibilmente avvelenata dalle ipotesi di complotto e dai sospetti serpeggianti"

Probabilmente siamo in totale disaccordo su questo punto: io ritengo innanzitutto che se l' atmosfera è "irreversibilmente avvelenata" è da imputarsi principalmente a una amministrazione americana che il più delle volte si dimostra reticente di fronte alle dettagliate informazioni richieste. E in questo senso non fa che alimentare a dismisura le congetture e i sospetti dei complottisti. In merito a questo, riporto le dichiarazioni di Ken Catlow (responsabile ricostruzione del Pentagono), così come documentate dalla trascrizione dello speciale tg1 (http://www.attivissimo.net/11settembre/recensioni/speciale-tg1-20060219/index.htm):

"Abbiamo anche immagini dell'arrivo dell'aereo, ci sono telecamere di sorveglianza che operano 24 ore al giorno attorno al Pentagono e riprendono tutto ciò che accade. Quelle immagini mostrano l'aereo che penetra l'edificio; mi creda, non c'è nessun dubbio. Se qualcuno ha dei dubbi ci sono molte prove che confermano quello che stiamo dicendo."

Sembra proprio che il signor Catlow non parli dei filmati resi pubblici ad oggi (della cui presentazione ricordo la gran fanfara dei media nazionali!). I filmati, ancora una volta, proprio a casusa della loro pochezza, hanno ancora più "avvelenato l' atmosfera". E in questo senso, ritengo che del vizio di fondo che hai rilevato nello studio di Murru, non si possa ritenere responsabile lo studioso, che null'altro ha potuto oltre a basare i suoi approfondimenti e le sue verifiche sugli elementi resi di pubblico dominio che (guarda caso) sono potenzialmente "labili"...
Infine, se è possibile che anche il rilascio di un filmato degno di tal nome non possa curare la "paranoia cronica" di qualcuno, dall' altra parte, con un atto del genere si potrebbe invece dissolvere lo "scetticismo sano" dei più.
Saluti.

Henry62 ha detto...

Caro Bifidus,
posso anche convenire col senso generale del tuo commento, anche se devo dirti che sono molto perplesso sul fatto che l'Amministrazione Americana possa essere colpevole di scelte che non spettano direttamente a lei, a meno che tu non comprenda nel termine generico di Amministrazione qualunque potere: politico, militare, giudiziario ed economico-industriale.
Tirando le somme, dell'attacco dell''11 Settembre si conosce pubblicamente molto di più di qualunque altro reato mai commesso, in virtù della trasparenza garantita dalle leggi americane: in Europa, probabilmente, non si avrebbe la stessa trasparenza.
Cosa é stato pubblicato dell'attacco a Londra o a Madrid? Praticamente niente in confronto a quello che si ha dell'attacco al Pentagono e al WTC.

--------------------------

Una parola la vorrei dire anche sulla tua considerazione successiva, relativa a Murru e al vizio di fondo da me individuato nella sua analisi: certamente Murru non può essere, né potrà mai esserlo, responsabile di alcunché in merito ai filmati rilasciati, ma é invece completamente responsabile di avere condotto e pubblicato un'indagine su un oggetto multimediale che da lui é considerato sufficiente per poter trarre conclusioni relative al filmato originale e alla condotta delle autorità competenti.
Secondo me sarebbe stato non solo un bene, ma addirittura necessario un capitolo introduttivo in cui avrebbe dovuto spiegare in base a quali principi riteneva di poter condurre un'indagine sulla RAPPRESENTAZIONE di un oggetto, senza sapere quanto questa fosse fedele (in stretto senso giuridico e tecnico) all'originale.
Non é un metodo valido quello di studiare una copia di un filmato perché non si ha l'originale: il metodo valido sarebbe stato quello di dire che il rilascio del filmato é stato un gesto di informazione, e come tale operato nel pieno rispetto della normativa FOIA, ma non sufficiente per poter condurre un'analisi approfondita che conducesse a delle conclusioni.
Tanto per fare esempi, sarebbe come valutare la originalità di un documento osservandone la fotocopia!
Ti sembra possibile?

Si sono volute raggiungere delle conclusioni, ma mi dispiace, queste sono del tutto ininfluenti nell'ambito del dibattito scientifico e giuridico.

Credo che anche in questo stia la responsabilità di uno studioso, cioé nel riconoscere i limiti del proprio campo di azione.

Tanto per essere espliciti, se fossimo stati in un'aula di tribunale, il lavoro di Murru non sarebbe probabilmente nemmeno stato accettato e con magistrati particolarmente sensibili, se avessero interpretato questo come un tentativo subdolo di orientare il giudizio della corte, poteva scapparci anche un avvertimento per oltraggio alla corte.

Ciao

bifidus ha detto...

Ciao Enrico,

"...dell'attacco dell''11 Settembre si conosce pubblicamente molto di più di qualunque altro reato mai commesso"

Questo naturalmente non significa minimamente che sia tutto inequivocabilmente chiaro. Tanto per fare un esempio, nel corso degli anni la VU è cambiata diverse volte per alcuni aspetti.

Per quanto riguarda gli "attentati" in Europa:
1) sappiamo nuovamente quanto basta per avere i "soliti sospetti": il giorno stesso dell' attentato nella metropolitana londinese erano in corso delle esercitazioni che guarda caso prevedevano proprio quel tipo di "attacco". Ed è una singolare coincidenza che anche l' 11/9 ci siano state diverse esercitazioni militari. Tanto che alcuni controllori di volo non riuscivano a distinguere gli scenari reali da quelli delle "war games". Aggiungiamo la esercitazione programmata per il wtc7. Aggiungiamo pure la esercitazione programmata sempre per l'11/9 al Pentagono.
Tanto mi basta per concludere: la prossima volta che sentirò parlare di esercitazioni/simulazioni programmate in Italia, starò bene attento a chiudermi in casa :).

2) Attentato in Spagna... da quel che so, qualcuno ha perso le elezioni proprio a causa del suo tentativo di "manipolare l' informazione". Si sono prese in seguito anche le conseguenti decisioni sulla politica estera.
Non mi risulta che negli USA sia successo qualcosa di simile...

....."se fossimo stati in un'aula di tribunale, il lavoro di Murru non sarebbe probabilmente nemmeno stato accettato "
Sei stato chiarissimo.
Ciao!

Henry62 ha detto...

Ciao Bifidus,
condivido il tuo ultimo post, ma ciò non toglie che la gamma delle informazioni comunque disponibili, che se vuoi alimenta anche le teorie complottiste, sia enorme.

In merito alla cosiddetta VU, ti ricordo che non é mai cambiata nella sua struttura, quanto piuttosto sono stati presi arbitrariamente i report provvisori ed interpretati come definitivi.

Di chi é la colpa di una simile operazione?
Se su un report c'é scritto a chiare lettere "provvisorio", non si può dire che le ipotesi riportate siano definitive... non trovi?

E' successo col collasso a pancake del report Fema del 2002, che é stato soppiantato da quello definitivo Nist del 2005 in merito al crollo delle Twin Towers e segnalo anche che lo stesso pericolo lo si sta correndo ora, dove si vedono critiche a report provvisiori sul WTC7, interpretati invece come spiegazioni definitive.

Aspettiamo di vedere il report definitivo prima di fare le nostre valutazioni.

Ricordo anche che é stata la Commissione di Inchiesta sugli attacchi dell'11 Settembre a far emergere le discrepanze fra i racconti dei diversi responsabili militari in merito agli orari e alle azioni di rispettiva competenza, non i complottisti, e la cosa mi pare importante.


Ciao